venerdì 18 giugno 2010

VACANZE: L'ARRIVO


Eccoci qui, per raccontarvi un po' le nostre vacanze, il rientro in italia, le sensazioni vissute, i pensieri...
Allora, vorrete sicuramente sapere com'è ritornare a casa dopo 6 mesi. Ad alcuni di voi già lo abbiamo confessato, con altri è mancato il tempo. Ma adesso, noi da qui e voi davanti al video, possiamo scambiarci un po' di idee.
Non sappiamo da dove iniziare, per cui partiamo con l'argomento più innocente: il tempo. Bhè, la differenza si sente subito. A Bruxelles c'erano 6 gradi, dico ben 6 gradi. E a Bologna, dove siamo atterrati, ci ha accolto la stessa pioggia battente che ci aveva salutato a novembre quando abbiamo iniziato il nostro viaggio. Il caldo (anche troppo) africano è subito un lontano (e gradevole) ricordo. Ma a pochi metri ci attende il calore dei nostri genitori, dei nostri amici....ma non prima di aver subito un controllo della dogana. "Cosa trasportate in quei cartoni ?" Sembrava ci stessero attendendo. In effetti i tempi delle valigie di cartone sono passati almeno da un secolo, ma solo in europa. In cameroun, per esempio, sono all'ordine del giorno. Insomma, per farla breve, nelle nostre valigie di cartone c'erano una splendida sedia stradio acquistata in nord cameroun ed un po' di ceramiche. Mostra i certificati originali, un po' di carte false, qualche sorriso, l'aria seria del volontario integerrimo (il medico che salva il mondo) ed altre sceneggiate inventate al momento...e possiamo finalmente abbracciare Pulcherio e Gianmario. Noi non portiamo nulla in dono (a parte i nostri racconti), loro ci offrono subito un paio di maglioni di lana. Eh sì, non fosse perché non venivamo dalle maldive, ma l'abbigliamento che avevamo era comunque da calda estate.
Siamo stanchi, io molto provato da queste scatole di latta chiamate aerei che proprio non soffro. Anche dopo oramai una ventina di voli.
Il tempo di un abbraccio e partiamo. All'arrivo nella nostra casetta ci sono mamma e papà. Emozionati, ma credo contenti. Credo capiscano la nostra stanchezza ma al tempo stesso colgano che per noi è una bella esperienza, che stiamo bene, al di là di qualche chilo di meno.
La nostra casetta non è cambiata, ma fa una strana sensazione. Quando restiamo soli, c'è troppo silenzio. Non ci sono: Paolo che gira mezzo nudo per casa, Barbara che chiama dalla camera Emanuele (che nel frattempo è in pepiniere), l'eco nei corridoi, le ventole che girano, Silvie che cucina, la lavatrice che perde, Tecla che non apre la porta nemmeno se le spari, i bambini in giardino che scappano rincorsi dal guardiano, il soggiorno con tutte le sedie a semicerchio, .... Ecco la prima sensazione strana, il silenzio assordante.

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