venerdì 18 giugno 2010

VACANZE: LA RIPARTENZA


...come quando siamo partiti a novembre, poco di diverso. Non abbiamo appreso nulla dall'esperienza già fatta. Corse per salutare tutti, corse per chiudere le valigie, a letto troppo tardi, la sveglia alle due e mezza di mattina, ...nelle valigie poche cose nostre, molte per la "missione"...Confusione al check-in. Per un attimo sembra che non possiamo partire. Abbiamo il biglietto, il passaporto, pure il permesso di soggiorno camerunese, ma l'addetto al check-in (il più furbo lo troviamo sempre noi) fa storie perché non trova un legame tra il passaporto ed il permesso di soggiorno. Secondo lui, che si rifà all'ordinamento italiano, nel permesso di soggiorno camerunese deve esserci l'indicazione del numero di passaporto italiano. Spiegagli tu che in camerun non è così...Partiamo, "...ma se poi vi bloccano sono cavoli vostri...". Con buona pace della sua anima, invia i bagagli per il carico in stiva. Superiamo il check-in ma non facciamo in tempo a presentarci all'imbarco che veniamo chiamati per un controllo urgente da parte della dogana italiana. La poliziotta vuole solo uno dei due. Manca mezz'ora alla partenza dell'aereo. Scendo con lei in hangar e strada facendo mi pone un sacco di domande su chi siamo, cosa facciamo, dove andiamo. Mi fa aprire due dei tre bagagli (una buona media). Nella valigia (già chiusa con il cellophan) si è attivato il mio tagliabarba. Loro tramite il metal detector vedevano qualcosa vibrare e per loro era un timer (di una bomba ? aspetti di chiedermelo ?). Lo scatolone invece contiene tubi, raccordi, seghe, tagliavetri ed una batteria da moto. Anche in questo caso "quella strana massa al centro dello scatolone" era per loro una bomba. Apro, svito tutti i tappi della batteria, la rovescio per far vedere che dentro non c'è alcun liquido. Tutto ok, "sa noi siamo tenuti a controllare...". Per richiudere lo scatolone adesso manca lo scotch. E mancano 15 minuti al decollo. In terra tutto il cellophan steso, con il quale in tre riavvolgiamo la valigia. A questo punto siamo degli amiconi, il nastro adesivo vado da solo a cercarlo in hangar (cavolo, che sicurezza...). Poi ad un certo punto mi dicono che mi devo spicciare. Salgo di corsa ed in effetti son tutti là che aspettano solo me. Manca solo il mio biglietto. Salgo e tra un accidenti e l'altro partiamo. Siamo in volo, stiamo tornando. Come inizio di viaggio non è male. Già movimentato a terra, poi in volo imbarchiamo una serie (per me infinita) di vuoti d'aria. Non vedo l'ora di metter piede a terra.
Sotto adesso c'è il deserto. Affascinante, anche se è solo "sabbia". Dopo qualche ora arriviamo a vedere la foresta, segno che ci siamo. Arriviamooooo...
 

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