venerdì 15 ottobre 2010

KOUSSERI

Anche se Barbara non pesa granché, è meglio che salga per far fare un po' di presa alla gomma anteriore destra. A sinistra c'è solo acqua. Noi dietro proviamo a spingere. E' un pia illusione, ma non ci resta che provare. La macchina di traverso continua a patinare, poi si muove di qualche centimetro...anche con le ridotte non ce la si fà. Riproviamo ancora, dobbiamo riuscirci. Quasi alle lacrime (di disperazione, ma non per dover dormire qui, solo per essere stati ad un metro dal traguardo ed essere caduti dentro l'ultimo buco) tiriamo fuori le ultime energie. Continuiamo a spingere. Fa presa, dai che prende, daiiiii. Miracolo, eccola lì tutta sporca di fango fino all'ultimo bullone, ma eccola di nuovo sulla pista. Incredulità e felicità. Adesso può anche venire giù il diluvio. A 15 minuti c'è l'asfalto, a 30 minuti un letto, una doccia e qualcosa da mangiare. Siamo a Kousseri, paese al confine con il Ciad. Di là del ponte c'è la capitale 'Ndjamena. Siamo distrutti, ma contenti. Dormiamo in 6 in una sola stanza, io e Emanuele sul letto, gli altri in terra...nessuno si offriva per il letto...
Al risveglio la macchina è pulita; Alfons è in piedi dalle 5 e l'ha lavata. Facciamo colazione in strada e riprendiamo il viaggio verso casa, con molta molta tranquillità. Le 10 ore di piroga fanno sentire il loro peso. La musica ci accompagna, diversi dormono; io osservo il panorama. Per questa strada che porta al nord ci siamo passati oramai una decina di volte. L'ho vista in tutte le stagioni. Adesso è tutto bello verde, coltivato. Si vede che siamo nella stagione delle piogge. E' stato un bel giro, forse l'ultimo della nostra permanenza qui in Cameroun. Ed è per questo che è stato così avventuroso.

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