venerdì 29 gennaio 2010

UNA BELLA NOTIZIA [26.01.2010]

Vi siamo mancati ? Si ? No ? Un pochino ? ...bhè, l'attesa è dovuta semplicemente ad una scelta: quella di riprendere a scrivere solo dopo una bella notizia. Che è arrivata oggi, quasi inaspettata. Ma proprio per questo è la più bella. Ero in casa a cercare di far quadrare i conti dell'ospedale (i costi di ampliamento, le risorse che mancano ed il costruttore che rivendica l'aumento dei prezzi delle materie prime) quando arrivano Emanuele e Barbara, e subito dopo Paolo. Sono felici, lo si capisce dalla gioia irruenta con cui mi raccontano e dal sorriso a tutto tondo. Il ragazzino che vedavamo dormire tutti i giorni, a tutte le ore del giorno e della notte, sul marciapiede di una strada che porta in città ha accettato di entrare nella grande famiglia di Saare Jabbaama. E' stato avvicinato giusto questa mattina da Jacques e Paolo. Il meno convinto della riuscita di questo avvicinamento era proprio Jacques. Era certo che il ragazzino si sarebbe rifiutato di salire in macchina, per paura forse di essere portato in prigione. Erano mesi che lo vedevamo lì. Steso a terra, con i soli vestiti e nemmeno un cartone per giaciglio. Aveva scelto l'ombra rassicurante di un albero, per "riposare" al fresco. La testa appoggiata ad un mattone. Quasi sicuramente sniffa colla. Voci di quartiere dicevano che avesse problemi psichiatrici. Invece forse non aspettava che una mano aperta e tesa all'accoglienza. Ha accettato subito di salire in auto, non ha fatto domande, ha iniziato subito a parlare. Breve passaggio all'ospedale per capire se ha qualche malattia (tubercolosi) e poi l'inserimento con gli altri ragazzini. Ha iniziato subito a parlare con gli altri ragazzini e credo che di vicende di vita vissuta ne abbia da raccontare. E' bello ricevere oggi questo piccolo ma immenso regalo.
Questa la dedico ad Ugo, a chi crede nei ragazzi, a chi crede che bisogna continuare a crederci, anche dopo cocenti delusioni e immensi sforzi.

1 commento:

  1. Sapete, più ci lavoro e più mi convinco che la gioia sono proprio loro, i ragazzi e i bimbi, perchè, a dispetto delle diagnosi spesso non buone, se ben indirizzati mostrano di avere delle enormi risorse...noi adulti dovremmo tornare un po' piccoli a volte!

    RispondiElimina