sabato 16 gennaio 2010

LACRIME

E' una bella serata. Nessuno di noi ha voglia di cucinare. Decidiamo allora di andare a mangiare qualcosina in uno dei tanti posticini che si trovano lungo le strade di un quartiere vicino. Panino imbottito con carne; qualche bigné salato. Paolo ed Angelle invece prendono pesce. Si mangia seduti su una panca, sul bordo di una strada. Le bibite in terra. Nulla di così brutto, una situazione molto comune. Alcuni ragazzini si siedono qualche metro più in là. Ci osservano, ma lo fanno con discrezione. Noi mangiamo e chiaccheriamo. Quando facciamo per alzarci, i ragazzini si avventano sugli avanzi nei nostri piatti. Lo fanno con rapidità e destrezza. E' una scena che mi fa male. Per varie ragioni: avrei dato quegli avanzi solo ad un animale (erano solo lische e pelle), ingurgitano tutto il più rapidamente possibile.
Salgo in macchina un po' stordito. Ripenso a Vale e a Checcho ed al loro regalo prima della nostra partenza. Un piccolo diario, diviso a metà. Da un lato ci hanno chiesto di scrivere le cose buone di questa esperienza, dall'altro lato le cose cattive. Poi un giorno sarà per i loro bambini: Alessandro, Giovanni e ... Ecco. Questa storiella (purtroppo vera), è per tutti i bambini capricciosi – come sono stato anch'io – che fanno storie per mangiare quello che mamma e papà preparano loro.

1 commento:

  1. Ecco,concretizzata la missione che vi abbiamo assegnato,sono proprio queste le cose, purtroppo reali, che vorrei che i miei piccoli vivessero attraverso di voi.
    n abbraccio alla mia cri
    vale

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