martedì 17 novembre 2009

INCONTRI [10.11.2009-11.11.2009]

Da quando siamo in Cameroun abbiamo conosciuto un sacco di persone, sia espatriati che del luogo. Ognuno ha una sua storia da raccontare, che cercheremo di non rendere lunga per non annoiare.

A 'Mbalmayo, prima nostra tappa in Cameroun ci hanno accolto nella loro casa Pina, Monica e Don Adriano. Dell'ultimo si è già detto (adesso vuole sistemare una vecchia moto cinese, perché il Land Rover consuma troppo). Monica è una volontaria del COE, qui da tre anni. Viene dall'oratorio, ha esperienza con i ragazzi (ed anche qui ha un buon rapporto con loro). Fa la ragioniera per conto dei progetti; in realtà fa un po' di tutto. Tutti la cercano e lei dà una risposta a tutti. Quando la cerco io, non la trovo mai. Non credo sia facile per lei star dietro a tutto, ma ci mette un sacco di energia.
Poi c'è suor Pina, la capa; è lei il punto fermo di riferimento per il COE del Centro di Promozione Sociale e Sanitaria.
Abbiamo una impressione. Essere di troppo, forse perché siamo si transito per un'altra destinazione. Anche in ospedale, le persone locali ci trattano con sufficienza; questo lo percepisce soprattutto Cristiana in rapporto ai medici dell'ospedale Saint Luc, ... A me, quel che balza all'occhio e all'orecchio, è che ci siano troppe cose da fare e poche persone che abbiano una idea precisa delle diverse priorità. Insomma, anche noi navighiamo a vista. Ci consola il fatto che qui l'unica cosa che non manca mai è il tempo.
A Yaoundé, al centro Cass (Centro di Animazione Sociale e Sanitaria) ci accoglono Aurora e Giuseppe. Aurora è una sorella comboniana, del Costarica. E' gentilissima e conosce un sacco di rimedi naturali per le cure della persona (concentrato d'aglio per la pressione, composta di bucce d'ananas con riso per i reni, aloe, ...)...e cucina benissimo. Lei fa animazione con i bambini del centro. Giuseppe invece è in pensione da qualche anno. Ha collaborato alla costruzione dell'ospedale di Tchimbulu (in Ciad), adesso segue i lavori di ampliamento del Cass. Qui è molto valido il reparto neonatale, la cui responsabile Brigitte si è dimostrata fin da subito persona molto seria ed attenta. Ha voluto saper bene cosa faremo in Cameroun poi si è presa sotto la sua ala Cristiana e l'ha portata subito in sala parto. Qui le infermiere sono davvero brave e professionali, e lavorano molto in pulizia.
Parlando con Giuseppe si capisce che il problema di fondo, in questo paese, non è tanto la volontà di fare e di saper fare quanto la corruzione. Non riesco ad accettare che il materiale da costruzione che fornisce una società locale camerunese sia di pessima qualità, soprattutto dopo cha hai spiegato loro che la struttura che stai costruendo non la fai per te ma è per loro, così come loro è il personale che viene utilizzato. Strano, in tutta la città questo è l'unico cantiere che offre lavoro, ed anche qui occorre stare con gli occhi aperti perché c'è chi tenta di fare il furbo.
Alla fine il mio lavoro sarà questo: controllare che i lavori vengano eseguiti rispettando gli standard dei finanziatori, cioè noi.
Parlando con Giuseppe del futuro del mondo, del mondo occidentale e del terzo mondo, vengo a sapere che da qualche anno c'è un'isola in più...di cui nessuno stranamente vuol essere padrone. Vi metto i link se volete approfondire.
- "Isole di immondizia nell' oceano - ReteOlistica"
- "Nel Pacifico l'Isola della spazzatura per l'80 per cento formata di plastica - ambiente - Repubblica_it"
- "Un'isola di rifiuti nel Pacifico Scienze_TV"


Questa me l'ero persa. Ben vengano gli incontri "strani" in terra d'Africa.

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