mercoledì 11 novembre 2009

...IN CAMMINO... [06.11.2009]

Ragazzi, eccoci...
non siamo ancora arrivati a destinazione, ma intanto siamo partiti.
Ci abbiamo impiegato un bel pò, ma alla fine sembra che i nostri sogni vadano a realizzarsi.
Siamo in Cameroun da venerdì 6 novembre 2009.
Il nostro aereo è atterrato in ritardo, ma solo di 10 minuti. Ci siamo lasciati alle spalle il freddo invernale che stava scendendo nella nostra amata pianura padana (licenza poetica)...ed eccoci, io con il mio bel maglioncino di lana grigio, Cristiana addirittura con il pile, scendere dal nostro aereo e toccare il suolo in terra d'Africa alla calda temperatura di 25 gradi.
E sono appena le ore 17.00.
Tra Italia e Cameroun non c'è fuso orario.
Il sole sta scendendo, tramonterà alle 18.30.
Ad accoglierci ci sono due ragazzi camerunesi che collaborano con il COE (
www.coe.it), l'ONG che ci ospita; ci riconoscono subito...e noi che ci eravamo pure posti il problema di come avremmo potuto capire chi erano i nostri contatti...a proposito, vi siete mai sentiti un pesce fuor d'acqua? Come pensate si senta un extracomunitario di colore quando atterra o sbarca in Italia? Nè più nè meno di come si sentono due bianchi, di cui uno rosso, in mezzo a soli africani. Perché, tra l'altro, hanno un colore della pelle molto molto scuro. Ma si capisce fin da subito che sono delle belle persone. Hanno proprio un bel fisico, slanciati e muscolosi. E Cristiana guarda...anche le ragazze non sono male, comunque.

Chi ci accoglie all'aereoporto è un collaboratore del COE; ha studiato in Italia, a Roma, Scienze Sociali per 5 anni. Quando ci dice il nome non lo capiamo, suona una cosa come MAGLUAR. In realtà è MA GLORIE (mia gloria). Un nome un pò strano ma si capisce subito che qui siamo in un altro continente. Nessun giudizio negativo, ovviamente.

I sapori d'Africa si incominciano ad assaggiare in aereo, quando ti servono il pasto caldo preparato dalle cucine delle aviolinee belghe. Una cosa che non saprei raccontare. Forse perché non è subito digeribile o forse perché in volo non c'è religione che tenga, il ragazzo africano davanti a noi va avanti a doppio scotch. Noi ci limitiamo a della coca cola o del succo di frutta. Ma volendo c'è del (buon?) vino rosso dal Cile e del bianco ... che non è sicuramente del Friuli. Una signora che sa di tedesco, e che sembra essere una ricercatrice di nuove specie animali (lo si capisce sbirciando i suoi appunti in francese), chiede spesso del prosecco (diciamo qualcosa che ci assomiglia). Insomma, un viaggio di-vino.

Il posto dove alloggeremo per qualche giorno è a circa 30 km dall'aereoporto. La città si chiama 'Mbalmayo, e qui ha sede la struttura del COE in Cameroun. La strada per arrivare è asfaltata, tenuta discretamente; ma si capisce che è solo perché il presidente della provincia abita nella direzione che stiamo percorrendo. Il paesaggio è subito molto bello. Intorno ci sono cenni di foresta nera, un pò bruciata ed un pò tagliata per far spazio all'avanzare della città. In ogni caso è un altro verde, più vario, pieno di cromature.
Ma anche quello dell'Irlanda, con il suo fresco, non me lo dimentico.
Gli alberi sono altissimi, tronchi lunghi e diritti e solo in cima delle foglie. Attraversiamo la foresta, ci sono alberi di banane, palme, case un pò in mattoni e un pò in terra. Alcuni posti di blocco mobili, gente che cerca di vendere quel poco che ha, quel poco che è riuscita a cuocere. Non molto diverso da alcune situazioni che abbiamo visto in Ecuador. La povertà aguzza l'ingegno, o meglio la disperazione spinge un pò a tutto.
Non avvertiamo situazione di pericolo, ma certo di forte disagio sociale. Alcune case fanno davvero pensare. Devo dire che però c'è ordine, un senso di rispetto della natura e degli spazi.

Forse dovremmo parlare con Maglorie, mentre ci guida verso la nostra dimora, ma siamo attaccati al finestrino per cogliere ogni colore, ogni suono, ogni odore, ogni movimento. Siamo in Africa. Quell'Africa vista per televisione, quell'Africa vista nei documentari. Ma esserci è un'altra cosa. E faccio davvero fatica a descriverla.
La macchina fotografica è ancora nel bagaglio a mano. Niente foto, per ora. E poi, memori dell'esperienza in Ecuador, è sempre meglio chiedere.

Arriviamo in città. La situazione cambia un pò. Il Centro per la Promozione Sociale, dove staremo prima di ripartire per Garoua (Nord Cameroun), funge da collegio per una settantina di ragazzi. E' ben tenuto. Ad accoglierci ci sono Pina e Monica, Padre Adriano e Nicoletta (un pò di italiani, insomma). Poi un sacco di ragazzi che ci scrutano. Salutano, ci danno la mano. Per loro anche il contatto fisico è importante.

Siamo stanchi; stanchi del viaggio e per i giorni che lo hanno preceduto. Salutare gli amici, i familiari ed i semplici conoscenti che ci chiedevano di questa avventura non è stato facile. Non è stato facile combinare le diverse esigenze di ognuno, rispondere a tutte le telefonate che comunque ci hanno riempito di gioia. E' stata una corsa...e alla fine qualcuno non sa che siamo già partiti. Per stasera avremmo un invito a cena, ma non credo che ce la faremo a tornare.

Stiamo per andare a nanna. Prima di farlo un ringraziamento di cuore a chi ci ha sostenuto, anche con un semplice sorriso, una telefonata, un abbraccio. Un grazie a chi condivide con noi questo progetto, a chi vorrà seguirlo da vicino e a chi vorrà semplicemente raccontarlo ad altri. La gioia che ci avete trasmesso è una grande risorsa di energia, e credo ne avremo bisogno davvero. Ogni giorno. Non mancheranno le occasioni di sconforto. Sapervi vicini ci sarà di enorme aiuto. Abbiamo creato questo blog perché possiate capire cosa ci ha spinto quaggiù; non potremo forse rispodere alle vostre mail, ma voi potrete commentare le nostre "avventure". Cercheremo di aggironarvi quotidianamente, se saremo in grado.

Un abbraccio ancora più forte a chi non ha capito.
Buonanotte, Ross e Cri.

4 commenti:

  1. evviva...
    ora potrò seguire il vostro cammino con enorme gioia.
    Siete stati proprio bravi a creare questo Blog
    e vi verrò a trovare spesso, ancora buona fortuna e un forte abbraccio

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  2. Io sono tra quelli che non hanno capito perchè non sapevano di questa vostra avventura; accolgo l'abbraccio forte e ve lo rimando con grande affetto. Vi seguirò tramite blog. Un caro saluto, Valentina Spreafichi

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  3. beh beh...ma chi ha scelto questo colore di sfondo?!?!

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  4. Vi seguiro' anche io e un poco sono con voi...baci

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