venerdì 27 novembre 2009

ENFANT DE RUE




La visita di Rosella mi ha permesso di conoscere una realtà per me ancora sconosciuta, il centro Saare Jabbaama. E' una bella struttura, ma ancor più bello è il progetto che la sostiene. Anche qui, come avevamo visto in Ecuador, la realtà dei bambini di strada (che qui hanno deciso di chiamare bambini in difficoltà, per non ghettizzarli) è davvero molto presente. Sono per lo più ragazzini scappati dalle violenze familiari, scappati da paesi e villaggi vicini e lontani, abbandonati o i cui genitori sono morti. Vivono per strada, dormono per strada. Non sono riuscito a trovare il coraggio di fotografarli, ma i ragazzini di Saare Jabbaama quelli sì. Ieri sera, che siamo usciti con gli educatori del centro a bere una birra, anche Cristiana ha potuto vedere il centro. E non appena i ragazzini l'hanno vista, tutti le sono saltati addosso. Hanno davvero un gran bisogno d'affetto, soprattutto materno.
Il centro, molto pulito ed ordinato, accoglie fino ad un massimo di 15 ragazzini. Arrivano qui dalla "Maison des jeunes", una struttura in centro a Garoua. Lì vengono in un qualche modo selezionati; è brutto da dire, ma non c'è soluzione. Per due ragioni. I ragazzini che hanno bisogno di essere accolti nella struttura sono davvero molti e non per tutti ci sarà possibilità di reinserimento. Quindi vengono "scelti" quelli sui quali si pensa di riuscire ad ottenere un risultato maggiormente positivo.
Lo stato camerunese sostiene in maniera davvero minima il progetto. Fornisce solo un operatore (Jacques), che è dipendente statale. Il resto degli educatori è pagato dal Coe, con i finanziamenti che arrivano dall'Italia.
A Saare Jabbaama i ragazzi hanno modo di vivere in comunità; c'è sempre almeno un operatore con loro, giorno e notte, a turno. Ci sono attività educative e ricreative e l'obbligo di andare alla scuola (per imparare il francese, visto che conoscono solo il foufoulde, lingua tradizionale). Qui hanno un pasto, la possibilità di guardare all'igiene personale e la speranza di vivere in un clima familiare. Tra l'altro la struttura ha al suo interno una piccola casa e si sta cercando una famiglia camerunese che voglia vivere all'interno di Saare Jabbaama, proprio per testimoniare nel concreto un modello riuscito di vita familiare.

Qui ha fatto il suo mese di stage Eliana.

1 commento:

  1. Ehi Alberto, nelle foto ti si vede anche a distanza kilometrica!! Che ridere.
    Una proposta: voi siete laggiù, noi siamo quassù. Quest'anno non riceverete regali nè al compleanno, nè a Natale e -come scrivi tu- "Il resto degli educatori è pagato dal Coe, con i finanziamenti che arrivano dall'Italia" ...
    perchè non ci dici come?
    credo che tutti noi, che vi leggiamo, saremo contenti di aiutare il progetto che vi e ci farà crescere e conoscere!!

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