martedì 17 novembre 2009

...IN VIAGGIO... [12.11.2009-13.11.2009]

Siamo in viaggio da ieri, alle 18.10. La nostra destinazione è Garoua, meta finale del nostro viaggio qui in Cameroun. Da lì inizieremo il nostro "servizio".

Abbiamo preso i biglietti per le cuccette, in prima classe. Sono sufficientemente confortevoli (io non ho peraltro paragoni con quelle italiane perché non le ho mai prese), anche se gli odori sono forti. Il treno è un vecchio treno francese, a gasolio. Dagli strattoni che percepiamo, i vagoni non devono essere granché raccordati tra loro; infatti, ogni volta che si ferma e riparte, si sente un colpo secco, come quando la corda di traino di un'auto entra in tensione. Nella prima parte del viaggio non si riesce a dormire.
Il paesaggio non lo si vede, occorre aspettare l'alba. Fuori è buio pesto. Ogni mezz'ora il treno si ferma; capiamo che siamo in una stazione ferroviaria dal vociare di persone che vendono frutta, acqua, carne cotta. Ci sono un sacco di bambini. Verso le 6.00 arrivano le prime luci e possiamo ammirare il paesaggio. Ci stiamo allontanando dalle foreste, che avevamo scorto intorno la capitale, e stiamo andando verso la savana. Il caldo è in aumento, ma è meno umido.
Abbiamo scattato alcune foto. Quello che colpisce è la compostezza dei villaggi rurali, alcuni fatti di sola terra. Non si scorge senso di abbandono né di sporco. Quà e là, dove possibile, ci sono piccoli appezzamenti di terra coltivata. Ed è un miracolo.
Arriviamo a 'Ngaudere verso le 12.30, in sonoro ritardo. Abbiamo percorso 1150 km in 18 ore. Usciamo dalla stazione e cerchiamo di trovare il bus che ci porterà, in comode altre 4 ore, a Garoua. Fuori dalla stazione è un assalto di ragazzini che cercano di prenderti le valigie per portarle al bus. E' una folla abbastanza disperata, ma con quei pochi soldi che riescono a racimolare vivranno qualche giorno. Sotto il sole cocente, dopo mezz'ora di attesa riusciamo finalmente a partire. Il bus non è molto grande ma dentro ci stiamo in 35, le valigie (di tutti) sopra il tetto. Proprio quelle cose che si vedono solo nei film, ma che qui sono la quotidianità. Partiamo, i nostri posti saranno al sole per tutto il viaggio. Dopo mezz'ora il pulmino si ferma. Il guidatore, di fede islamica, entra in una moschea per pregare; ne uscirà dopo 15 minuti. Qui è tutto strano.
Corre, corre come un matto. Mi viene in mente quando Cristiana mi urla di non fare sorpassi azzardati con il mio vecchio leoncino (il mio Peugeot, un po' scassato ma che qui farebbe ancora la sua parte). Qui si rischia la vita ad ogni sorpasso. Speriamo che l'autista abbia pregato HallaH, noi intanto preghiamo il nostro Dio. Lungo la strada troviamo vecchie carcasse di camion abbandonate (camion che hanno fuso il motore o rotto il semiasse) e container ribaltati. Mi chiedo se il nostro pulmino toyota, che avrà fatto mille di questi viaggi (Garoua dista 278 km dalla stazione del treno di 'Ngaundere), ce la farà ad arrivare a destinazione. Ad ogni buca, non molto frequenti peraltro, sento la marmitta grattare l'asfalto.
Alle 17.15 attraversiamo il fiume Benoué. Siamo in città, a Garoua. Siamo arrivati. Scendiamo e veniamo nuovamente presi d'assalto dai ragazzini. Scende anche un ragazzo con la kefia in testa, tiene in mano un mitra. Cristiana l'aveva visto salire di corsa e gli era sembrato che avesse una chitarra. Mah...
Abbiamo poi capito che era a difesa del pulmino.
Chiamiamo i nostri contatti locali, Chicco e Anna. Arrivano, breve viaggio in jeep (15 minuti) e siamo a casa.
E' bella, ma siamo troppo stanchi per vederla tutta. Si mangia qualcosa e alle 21.00 siamo a nanna. Distrutti ma contenti. Faccio in tempo a chiamare casa, mamma e papa. Mi fa piacere sentire le loro voci, spero siano sereni. Auguri alla mia nipotina Camilla che oggi compie 3 anni. Notte. Ross

1 commento:

  1. Sono stato un bravo lettore per mamma e le ho letto al telefono il vostro racconto solo ho censurato :-) il momento dove pregate Dio di arrivare a destinazione sani e salvi perchè già la sentivo sospirare di apprensione per la durata del viaggio o delle stranezze varie ma poi quando ho finito dicendo che siete arrivati a casa distrutti e contenti si è tranquillizzata...
    ah le mamme, ne sappiamo qualcosa ???
    Bravo Ross , una scrittura coinvolgente e descrittiva che sembra d' esserci
    e brava Cristiana già operativa in un luogo dopo averlo tanto desiderato,
    aspetto foto in reparto eh
    un bacio a voi a a presto !!!

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