sabato 3 luglio 2010

"ECCOLO"

E' lunedì mattina; non sono ancora le 8.00. Insieme a Tecla stiamo vedendo delle cose d'ufficio ed alla finestra si affaccia un tipo sulla cinquantina. Musulmano, mi sembra. E' tranquillo, molto flemmatico. Tiene in mano una cartellina unta d'olio di motore. In un francese molto chiuso mi dice che sono i documenti del container. "Quale container ?!" "Il container che aspettavate..., siamo arrivati ieri...". "Scusa caro (nel tono in cui lo direbbe la Simonetta), mi hai forse detto che eri partito ? Non avevi il camion in panne ? Potevi chiamarmi per dirmi che arrivavi ? " Lui con tutta la sua tranquillità mi dice che non c'è problema, nemmeno se deve aspettare delle ore prima dell'arrivo delle gru. Lui intanto si mette lì, sotto il portico, all'ombra e dorme. E lo fa davvero; bello, pacifico, steso sulla sua stuoia, nell'angolo esatto della casa in cui tira l'unico refolo di vento. Ne sa una più del diavolo...
Le gru sono arrivate a mezzogiorno. Un mezzogiorno di fuoco. Decido che anche questo lo parcheggiamo fuori dal cortile di casa. La manovra non dovrebbe essere difficile. Le gru si posizionano. Iniziano le manovre. Ad impennarsi per primo è il camion-gru guidato dall'ubriaco (anche oggi sobrio). Il terreno leggermente in discesa, il peso del container non proprio minimo, l'avantreno evidentemente non sufficientemente pesante...così la motrice si stacca da terra di un buon mezzo metro. L'altro camion-gru invece tiene botta, ma occorre invertirli.
Dopo un'ora si riprova. Le gru alzano il container, poggiato sul solito camion con sponde (ma fortunatamente non è incastrato). Ora il camion deve solo sfilarsi, ma le ruote slittano sulla sabbia. Ovvio. Ovvio che anche oggi non poteva andare liscia. Sotto ci abbiamo infilato delle assi di legno, dei sassi...ed alla fine anche il quarto è a terra.

Ho deciso di chiamarlo "Eccolo", perché lo aspettavamo da tempo e ne avevamo perso le tracce. Benvenuto nella famiglia dei container, che conta tra gli altri: "Cementolo" (che conteneva sacchi di cemento, e che abbiamo venduto a Benjamin), "Garzolo" (che è pieno di garze, tamponi, siringhe, pannolini e altro materiale ospedaliero; questo è parcheggiato all'ombra dietro il garage), "Grigiolo" (perché è il container più vecchio, triste..e di color grigio), "Radiolo" (contiene tra l'altro una macchina per fare radiografie, che forse un giorno verrà utilizzata), "Bianco" (che è bianco/ruggine e contiene non so ancora ben cosa) e "Due" (perché sul suo portellone c'è un bel 2 e perché, come nei sette nani, ce n'è uno che ha un nome che non c'entra nulla con gli altri; quale ?).

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